QUESTIONE DI EQUILIBRIO

Incipit di Giusi Marchetta


E’ il suo segreto, questa forma di terapia.
Alle cinque, quando ha finito, non vede l’ora di tornare a casa, di togliersi le scarpe e di mettersi in poltrona.
Di solito ha un giornale e una bibita già pronti sul tavolino perché a Paola piace coccolarlo.
Lui beve, legge, si riposa, poi va a fumare una sigaretta sul balcone e aspetta.
Verso le sei e mezzo spunta il gatto sul terrazzo di fronte.
E’ un persiano bianco, di quelli di razza.
Si guarda intorno, poi con un salto raggiunge il cornicione più in basso e fa quella cosa.

 

Altri punti di vista

Parte originale di Marco Signorelli

 

È il suo segreto, una forma di terapia.

Alle cinque, quando ha finito il sonnellino pomeridiano, scende dal cuscino centrale del divano, si stiracchia ben bene allungandosi il più possibile e dando una grattatina estetica alla federa.

Si solito trova il piattino pieno di latte e la ciotola con i croccantini già belli e pronti perché a Paola piace coccolarlo.

Lui lappa e crocchia con il giusto disinteresse poi si dedica alla piccola toilettatura.

Verso le sei e mezzo esce sul terrazzo mentre il solito umano è sul balcone del palazzo di fronte.

È un umano bianco, di quelli normali.

Tiene in bocca un bastoncino bianco che fuma da una parte ed ha un cattivo odore.

Non fa nulla di interessante a parte dargli la giusta attenzione.

 

È il suo segreto, la terapia.

Alle cinque, sistema i colori e pulisce i pennelli, poi si infila sotto la doccia per cinque minuti.

Immancabilmente trova la tavola apparecchiata, perché a Paola piace mangiare presto.

Mangia con gusto mentre condivide la giornata e programma le attività per il giorno dopo.

Alle sei e mezzo si mette davanti alla porta finestra che da sul terrazzo, in tempo per osservare quel tizio che fuma ed il gatto che cammina sul cornicione. Il tizio gli sembra un impiegato di banca, mentre il gatto è un persiano, almeno così gli ha detto Paola una sera.

Il gatto arriva sempre in un punto del cornicione prima di fare sempre la stessa cosa, l’uomo sembra attendere che il gatto raggiunga quel punto poi fa sempre quella cosa.

 

È il suo segreto, osservare!

Alle cinque saluta Paola ruota la poltrona e si accomoda, una birra se fa caldo, ma più spesso succhi di frutta; gli piace coccolarsi.

Verso le sei e trenta inizia lo spettacolino.

All’inizio fu il gatto, un bel persiano di razza, se solo sapesse che cosa accade dopo che si è avventurato sul cornicione; ma dalla sua finestra non riesce a vedere.

Poi apparve il fumatore, in una pigra giornata, probabilmente non lo lasciano fumare in casa.

Il fumatore osserva il gatto che deve fare qualche cosa di particolare, visto che non si perde una rappresentazione.

Non troppo tempo fa si è aggiunto il pittore famoso. Non comprende ancora come mai si affacci sempre a guardare fuori, forse per i colori mutevoli di quell’orario, forse perché sta pensando ad altro, oppure, anche lui, guarda il gatto e l’uomo che fuma.

 

È il suo segreto.

Alle cinque inizia a scegliere l’abito adatto a seconda della stagione. Trova sempre la biancheria pulita e stirata ben stesa sul lettone perché a Paola da fastidio l’idea di dover andare in ospedale e vergognarsi della sua biancheria sporca. Si veste ritualmente, sistemando tutte le pieghette di ogni strato di abbigliamento. Lo fa con perizia percorrendo a mente ogni minuto in modo che verso le sei e mezzo scende in strada.

Prima di incamminarsi guarda sempre verso l’alto; un gatto sembra starsene tutto il giorno appollaiato sopra un cornicione; se non ci fosse crede che rientrerebbe in casa, per cui spera, tutti i giorni, che ci sia.

 

Non è più il suo segreto!

Alle cinque, quando ha finito, non vede l’ora di tornare a casa, di togliersi le scarpe e di mettersi davanti al computer.
Di solito ha  una risma di carta e una matita appuntita già pronti sul tavolino perché alla Paola piace appoggiarlo.
Lui scrive, legge, corregge, poi va in cucina ed attende sereno la cena.
Verso le sei e mezzo spunta il gatto sul terrazzo di fronte.

È un persiano bianco, di quelli di razza.
Si guarda intorno, poi con un salto raggiunge il cornicione più in basso e fa quella cosa.

Appoggiato ad un ringhiera c’è sempre un uomo che fuma ed osserva il gatto. In un altro palazzo, ben visibile nello specchio della finestra, c’è il famoso pittore, a volte si intravede la sua modella che gli scivola alle spalle.

Affacciato ad una finestra l’Amilcare guarda il gatto, l’uomo che fuma e il pittore famoso.

Solitamente è anche l’orario in cui appare al portone la Silvietta, tutta ben vestita. Le sembra una bambolina, una bambolina che guarda il persiano prima di avviarsi lungo la via.

 

È il suo spettacolo.

Verso le sei e mezzo raggiunge il cornicione permettendo ai suoi discepoli di onorarlo.

L’uomo che fuma raggiungerà la serenità nel suo equilibrio.

Il pittore famoso conoscerà l’armonia del suo incedere.

L’uomo che osserva troverà un significato nel suo pigro stirarsi.

La bambolina acquisterà fiducia in se stessa per la sua presenza.

Lo scrittore avrà l’ispirazione nel suo attendere.

Sono tutti raccolti per lui; lui è il Persiano.